Nell’era dello smart working la software agency Heply lancia la figura del Cho e inventa un nuovo processo organizzativo e asset dell’azienda
Se tutto questo fosse accaduto per caso, sarebbe stato sicuramente un bene. Farlo però diventare un processo organizzato e governato lo ha trasformato in un vero e proprio asset aziendale, uno dei più importanti perché mira al ‘posto di lavoro felice’ e a conciliare la complicata relazione fra i dipendenti nell’era dello smart working. E’ quello che è accaduto a Heply, software agency formata da giovani professionisti del mondo digital, e tutti under 35, che ha annunciato la nascita di una nuova figura di manager: il Chief Happiness Officer, ovvero il Manager della Felicità. A ricoprire l’inedito ruolo è Andrea Virgilio che nella ‘azienda tecnologica e digitale’ veste i panni anche del più tradizionale Ceo ormai alle prese, ogni giorno, con i bilanci e anche con gli “allenamenti alla felicità”.
Una ‘ginnastica’ dell’anima che conta sullo stretto sostegno del Chief Memes Officer: ovvero colui che si occupa dei memes, anche questa una nuova figura manageriale nata fra le mura della software agency. Ma che cosa sono i memes e come si legano alla felicità? I memes, ricorda il Ceo Andrea Virgilio, “sono un elemento simbolico di una cultura che viene trasmesso da un individuo ad un altro e che lo recepisce per imitazione”. Ma “ogni cultura, ogni comunità e ogni organizzazione che si rispetti -osserva- possiede una propria lingua, un proprio metodo di comunicazione, basato su un codice: possiede dei valori condivisi e un obiettivo comune”. Ed é “così che accade anche nelle aziende” assicura Andrea Virgilio che, ogni giorno, in virtù del suo ruolo, si trova ad interfacciarsi con “diverse dinamiche, inclusa quella della comunicazione fra i dipendenti“, che richiede una particolare attenzione “affinché si crei una forma di scambio interna e riconosciuta da tutti”, uno scambio che può fare la differenza per la serenità e felicità di chi lavora.
Infatti, tra gli Happy Coders – non a caso si chiamano così i dipendenti di Heply – si è sviluppato “un modo di comunicare e condividere i propri pensieri attraverso i meme, le immagini ironiche che ritraggono determinati momenti di vita all’interno e al di fuori dell’azienda e che consentono di stemperare le tensioni, alimentare l’empatia e allargare la fiducia fra le persone”. Seppur banale in apparenza, questa tendenza è invece diventata “una peculiarità in Heply dove ogni espressione, ogni immagine e ogni parola” ha assunto un significato proprio, trasformandosi in un vero e proprio codice comunicativo, spiega il giovane Ceo. “In particolare, ho percepito -racconta Andrea Virgilio- l’importanza e il peso di ‘uno slang’, di quel gergo che, “nel momento in cui sono entrate a far parte della squadra delle persone nuove, andava ovviamente spiegato”. Perché, spiega ancora Andrea, “il significato di alcune frasi e immagini che per tutti ‘vecchi dipendenti’ erano sottintese”, per i nuovi arrivati erano un fitto mistero.
Ed è così che è sbocciato il primo seme della nuova cultura made in Heply. Virgiglio sottolinea che “così come ogni Paese, ogni società, ogni popolo possiede la propria lingua, lo stesso dovrebbe valere per le imprese che funzionano secondo regole, valori e codici etici e che, soprattutto, sono composte da esseri umani che tra loro interagiscono, si confrontano e collaborano”. E’ anche su questo che Andrea ha quindi scelto di investire, una volta assunto il ruolo di Manager della Felicità, anche nella nuova figura del Chief Memes Officer preposto alla gestione di questo nuovo importante asset aziendale.
E’ infatti importante, osservano dall’azienda digitale “che ciascuno sia riconosciuto per il proprio ruolo e le proprie mansioni in azienda, specie quando queste figure riflettono la cultura dell’impresa di cui si è parte”. Andrea, in quanto Ceo e Cho, svolge ora due mansioni molto diverse tra loro, così come diversi sono gli obiettivi e le responsabilità che questi ruoli prevedono. In qualità di Manager della Felicità ha il compito “di gestire un sentimento molto volubile” e le sue competenze richiedono “empatia, ascolto e tutela del benessere altrui”. Proprio per questa ragione, Virgilio attribuisce “molta importanza a questo tipo di attività comunicativa, che, pur non essendo legata ad un output in termini di produttività, concorre a produrre un risultato altrettanto fondamentale ma spesso sottovalutato nelle aziende: il buonumore e la soddisfazione delle persone con cui si lavora ogni giorno”.
“Questa leggerezza sarcastica che ormai scandisce le nostre giornate – e che niente ha a che fare con la superficialità – ci ha permesso nel tempo di formarci e rinvigorirci sempre più come squadra, coltivando una cultura organizzativa fuori dagli schemi e dirompente”. Di recente, il nostro Cmo ha deciso di farsi aiutare da alcuni colleghi e di dare vita ad un Memes Committee perché in smart working, “è utile avere più orecchie che possano trovare e raccontare attraverso i memes, i momenti salienti dell’azienda”. Il compito del Memes Committee è “investire il proprio tempo nella tutela di questa cultura” scandisce ancora Virgilio che parla ormai di “processo organizzato e governato” che lo rende “un vero e proprio asset strategico aziendale”. di Andreana d’Aquino